Un
periodo da ricordare
Da
quando vivo le mie giornate tra le pareti di casa mia ogni giorno mi ritaglio un
momento tutto per me, isolandomi da tutto, e mi metto a scrivere. È uno dei
tanti modi, per me molto piacevole, con cui trascorro il tempo e che mi permette
di tenere impegnata la mente, e che inoltre mi rilassa.
Sto
scrivendo un diario, e ogni giorno annoto la quotidianità di queste mie strane
giornate, cosa faccio, ciò che penso, ciò che provo, le mie emozioni, le mie
paure (tante!), faccio le mie riflessioni su ciò che sto vivendo, su ciò che
sta accadendo, su ciò che ho visto in televisione, metto per iscritto l’eco
che quegli eventi hanno avuto su di me, le impressioni che ne ho tratto. Un
diario da rileggere quando tutto sarà finito, quando questo inaspettato e
improvviso tsunami che ha sconvolto la vita di tutti sarà un lontano ricordo,
quando si riprenderà la vita normale, e anch’io come tutti avrò ripreso in
mano la mia vita, e ciò che avrò scritto spero possa servire a ricordarmi
l’eccezionalità dell’esperienza vissuta e – me lo auguro caldamente –
la preziosa lezione di vita che ne avrò saputo trarre.
Ogni
giorno incomincio sempre scrivendo la data e anche il giorno della settimana, e
questo per non perdere il senso del tempo che scorre e per ricordare a me stessa
che ogni giorno che passa è un giorno nuovo che ho vissuto; ogni giorno è una
pagina diversa perché le giornate non sono tutte uguali anche se sembrano
esserlo; ogni giorno aumenta la consapevolezza dell’eccezionalità del momento
che stiamo vivendo tutti.
Ogni
giorno spero di scrivere una pagina che annunci novità importanti, che apra le
porte alla speranza, che parli di luce in fondo al tunnel.
Ogni
giorno spero di scrivere l’ultima pagina di questo diario.
Non
oso chiedermi quante pagine ancora dovrò scrivere prima che arrivi quel
giorno…
Maria
Rosaria Moncelsi
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