La Consolle

La Consolle

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Premesso che mi è piaciuta molto, in questo mondo di duri, la confidenza di Alessandro che ci ha raccontato un sogno.

Confidenza per confidenza, racconto un piccolo, anzi, piccolissimo episodio di ieri pomeriggio.

Non trovando di meglio da fare, ho tirato fuori una vecchia consolle, che più volte negli anni era stata sul punto di finire nel fuoco. Ma è sopravvissuta.

Mi sono messo a carteggiare una maldestra verniciatura, per vedere se poteva sembrare migliore.

Era stato un acquisto di mio padre a fine anni 60, quando fece mettere in casa il telefono fisso. Ci voleva un piano di appoggio. Telefono e consolle, mio padre guardava soddisfatto s’istrepite onorato da quel mobilino.

Mentre armeggiavo mi ha raggiunto mia moglie che mi ha detto “ricordi quando una cinquantina d’anni fa stavi telefonando e ti eri dimenticato la sigaretta sul bordo del portacenere, che poi è caduta ed ha segnato il piano con una bruciatura?” (Allora fumavo).

Vero! L’ho ricordato! Ed ho ricordato la preoccupazione che mio padre si arrabbiasse per quell’affronto al suo ultimo acquisto.

Mia madre provò inutilmente a cancellare il danno, ma alla fine ci mise sopra un centrino, rinviando di qualche tempo il momento della scoperta.

È stato così che, avvicinandomi alla consolle, ho ritrovato quella traccia, seppellita dallo strato di vernice male applicata e sommariamente carteggiata. È stato come aprire una finestra su tanti altri dettagli che da decine d’anni non avevo più avuto modo di considerare. Un breve sogno con gli occhi aperti.

Cosa c’entra il coronavirus?

Senza di lui la consolle sarebbe finita nel fuoco, invece se l’è cavata con quella vecchia bruciatura. Ormai è definitivamente salva.

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