Antonio Vivaldi (1678-1741) fu uno dei compositori che influenzarono maggiormente il periodo musicale barocco introducendo nuovi stili e tecniche esecutive soprattutto per gli strumenti ad arco. Nato a Venezia il 4 marzo 1678, morì a Vienna nel 1741.
Iniziò giovanissimo a studiare violino con il padre, violinista nella Cappella di San Marco, finché nel 1703 venne ordinato sacerdote e ben presto fu soprannominato il Prete Rosso per via del colore dei suoi capelli.
Nel 1706 a causa della sua salute molto cagionevole fu costretto a smettere di celebrare messa, ma non lasciò mai l’ordine.
Dal 1703 al 1740 Vivaldi ricoprì diversi incarichi musicali presso l’Ospedale della Pietà di Venezia, una istituzione di carità destinata all’istruzione musicale di ragazze orfane e rimase sempre in contatto con questo Istituto nonostante i suoi numerosi viaggi in Italia e all’estero. Primo incarico fu quello di insegnante di violino e successivamente, per le putte dell’Ospedale, Antonio Vivaldi compose la maggior parte dei suoi concerti, delle cantate e delle musiche sacre.
Essi costituiscono la parte più innovativa dell’opera vivaldiana, che comprende anche sonate per strumento solista – soprattutto violino – e basso continuo, composizioni per orchestra d’archi, musica sacra di vario genere (tra cui il celebre Gloria RV 589 e un Magnificat), cantate e circa 50 opere teatrali, la più notevole delle quali è l’Olimpiade del 1734.
L’opera divenne parte sempre più importante nella produzione di Vivaldi nel secondo decennio del XVIII sec.. La sua prima opera, Ottone in villa, fu premiata a Vicenza nel 1713. Vivaldi scrisse anche per i teatri di Venezia e Mantova, dove il governatore degli Asburgo, il principe Filippo d’Assia-Darmstadt, era un appassionato della musica. Dopo il successo dell’opera di Vivaldi Armida al campo d’Egitto, il principe nominò Antonio Vivaldi maestro di cappella e rimase a Mantova per i due anni successivi scrivendo cantate e serenate.
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