EROI AL CINEMA

EROI AL CINEMA

Docente: Francesco Pirisi

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MarzoMaggio10
Area Artistica

Obiettivi:

Il ciclo di cinque lezioni “Eroi al cinema” intende raccontare e approfondire la figura dell’Eroe nelle sue forme ed evoluzioni nella storia del cinema. Come nella mitologia, nella letteratura e in generale in tutte le espressioni artistiche esistono e sono esistiti diversi modi di declinare questo “personaggio”, così anche la cosiddetta settima arte offre il suo pantheon di eroi tragici, anti-eroi, eroi dai poteri straordinari, eroi di ogni giorno. Attraverso la discussione e la visione di alcune sequenze appositamente estratte da film paradigmatici, si analizzeranno le loro caratteristiche peculiari, le analogie, le differenze, tenendo conto della loro evoluzione nella storia del cinema e delle nostre società.

Contenuti delle lezioni:

  • “Il viaggio dell’eroe”: la storia dell’Eroe è sempre un viaggio. L’Eroe lascia la propria quotidianità per avventurarsi in un mondo sconosciuto, che lo mette alla prova. Egli o ella cresce, cambia, facendo un viaggio dentro di sé. TITOLI: “Il mago di Oz”(1939) di Victor Flaming, “Star wars – Una nuova speranza” (1977) di George Lucas, “Il gladiatore” (2000) di Ridley Scott.
  • “L’anti-eroe”: l’antieroe possiede il fascino del maledetto e del ribelle, di chi non risponde alle regole classiche della morale e dell’etica, di chi matura una visione del mondo tutta personale, talvolta esaltandosi nel non essere amato e costringendo ad ampliare l’idea stessa di eroe, portandolo a essere più rotondo, meno stereotipato e più vicino alla realtà. TITOLI: “M – Il mostro di Dusseldorf” (1931) di Fritz Lang, “Frank Costello faccia d’angelo” (1967) di Jean-Pierre Melville, “Toro scatenato” (1980) di Martin Scorsese, “Il petroliere” (2007) di Paul Thomas Anderson.
  • “L’eroe tragico”: In un’accezione più contemporanea, l’eroe tragico può essere qualcuno che vuole sconfiggere il male con un male più grande, un innocente che sacrifica se stesso per redimere chi innocente non è, un vero ribelle che sfida l’autorità credendo di poter sfuggire le conseguenze di qualcuno o qualcosa molto più grande di lui o lei. TITOLI: “Taxi driver” (1976) di Martin Scorsese, “La strada” (1954) di Federico Fellini, “Qualcuno volò sul nido del cuculo” (1975) di Milos Forman.
  • “L’eroe della porta accanto”: ambienti reali, una vicenda drammatica sulla durezza della vita quotidiana delle classi popolari, un protagonista che è un uomo o una donna come tanti, affronta le difficoltà di ogni giorno con le sue delusioni e le sue piccole vittorie, gli egoismi e gli eroismi che fanno di noi degli esseri umani in carne ed ossa. TITOLI: “Ladri di biciclette” (1948) di Vittorio De Sica, il cinema di Ken Loach, “Dancer in the dark” (2000) di Lars Von Trier.
  • “Non esistono eroi”: un cinema dove i protagonisti e le loro storie sono lontani da tutte le forme archetipiche precedenti. Film che esplorano la condizione umana in modi spesso molto personali e originali, che non si curano di seguire i dettami dell’industria cinematografica o i proclami delle avanguardie. TITOLI: “Tarda primavera” (1949) di Yasujiro Ozu, “Lo specchio” (1975) di Andreij Tarkovskij, “Il sapore della ciliegia” (1997) di Abbas Kiarostami.

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