Ognuno
se ne sta a casa sua, anche i muratori, gli idraulici e i pavimentisti.
Ma
il bagno non lo sa e decide di non consentire più lo scarico di vasca, lavabo,
bidet e lavello di cucina.
Se
tutti e quattro non scaricano, l’ostacolo sarà nell’ultimo tratto, quello
in comune.
Lo
stura lavandini serve solo a schizzare acqua in giro.
La
sonda si ostina a procedere solo fino ad un certo punto e non aggancia il
classico tappo fatto di capelli, sapone e calcare.
Bisogna
rompere.
In
un estremo tentativo, invece, avviene il miracolo. A forza di roteare e
spingere, infine un varco si è aperto e l’acqua dalla vasca ha iniziato a
defluire con un piccolo vortice.
Provo
con gli altri servizi: tutto ok.
Solo
che mia sorella, dal piano di sotto, mi avvisa che dal soffitto gocciola acqua.
Ma
come, proprio adesso che ho vinto, non è giusto!
Non
conosco l’impianto sottopavimento, perciò inizio ad indagare, cercando di
“indovinare” la sua logica e sul perché uno scarico intasato può diventare
uno scarico che versa acqua.
Adesso
è inevitabile: bisogna rompere.
Si!
Ma da dove comincio? Dal punto dove filtra acqua di sotto, ovviamente, ma a
volte l’acqua fa strada prima di venire fuori. Speriamo bene!
Mia
moglie mi guarda sgomenta concentrare attrezzature sospette e scappa.
Qui
entra in gioco il muratore, che sono io, in una casa dove sono l’unico uomo,
insieme a mia moglie, mia madre, mia sorella, mia cognata, due galline e due
gatte.
Inizio
con cautela, scegliendo una mattonella.
Una
fortuna sfacciata fa sì che alla seconda mattonella io trovi il tubo di scarico
di piombo.
L’ho
“trovato”, ma anche centrato con un colpo di scalpello.
Va
beh, un buco o due non fa così tanta differenza. E poi non c’è nessuno a
rimproverare i miei sbagli.
Alla
fine, dopo avere estratto quello che c’è in corrispondenza di 6 mattonelle,
cm 40×60, constato che in passato c’era già stato un intervento di
riparazione male eseguito.
Mi
faccio coraggio, dismetto la felpa da muratore e vesto quella dell’idraulico.
Le
ferramenta sono aperte, mi procuro il necessario e decido di piazzare in quel
punto un pozzettino con sifone.
Mi
anticipo come pavimentista, cambiando rapidamente felpa, e preparo le due
mattonelle che avvolgeranno il pozzetto. Mi impolvero abbondantemente di rosso
con la molettina, che tanta polvere mi sembra non dovrebbe starci in due
mattonelle.
Ma
poi mia moglie mi dice: “cosa ce lo metti a fare il sifone che tutti i servizi
già ce l’hanno?”.
Veramente
io pensavo ad una ispezione intermedia più che ad un sifone.
Guardo
il mio lavoro da certosino sulle due mattonelle e mi dispiace non usarle. Ma
ormai l’opinione di mia moglie ha assunto l’aria di un ordine. E poi non mi
dispiace semplificarmi un po’ il lavoro da idraulico.
Oggi
c’era il collaudo dell’impianto, ma non sapevo che felpa servisse. Ho detto
a mia moglie “apri tutti rubinetti” e a mia sorella “se vedi gocce dal
soffitto dimmelo con cautela, potrei sentirmi male”.
Tutto
bene. Ma in fondo è stata una vicenda da due soldi.
Però
che belle queste due mattonelle, che ne dite Tonino, Alberto, Sebastiano, Elia,
Franco, …
di
Piticopitiko
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